4 curiosità sull'indivia

L’ortaggio perfetto in ogni stagione è l’indivia belga, protagonista di tante gustose preparazioni. Ma da dove deriva il suo nome? Come si coltiva e quali sono le sue proprietà?

Fra le Asteraceae più usate ai fornelli c’è sicuramente lei, l'indivia (Cichorium endivia), una pianta tipica del Belgio dove prende il nome di "witloof", letteralmente “foglia bianca”. Il suo colore infatti è molto chiaro, ma la sua consistenza piacevolmente croccante e il sentore dolce-amaro la rendono ideale per essere gustata in insalate, oppure farcita e cotta in forno.

Per chi ancora non conoscesse la storia, i benefici e gli usi legati all’indivia, ecco quattro curiosità su questo ortaggio.

Belga, ma cittadina di mondo

L'indivia sembra nascere intorno al 1850 per puro caso, da un esperimento del giardiniere Bréziers, capo della Società Orticola di Bruxelles. L’uomo provò a coltivare della cicoria nelle grotte destinate alla coltura dei funghi Champignons. Legando i cespi e facendoli crescere al buio, ecco che Bréziers ottenne un’insalata dalle foglie chiare e dalla forma allungata. Una trentina di anni dopo questo esperimento, questa particolare insalata cresceva in modo naturale, così le Halles di Parigi decisero di esporla per la prima volta sui banchi ortofrutticoli con il nome di indivia belga, dal paese dove veniva coltivata. Oggi l’indivia può essere coltivata facilmente anche in casa all’interno di un semenzaio per raccogliere i primi cespi in Primavera, oppure in terra per una raccolta autunno-invernale.

Micronutrienti dai macro benefici

Nonostante sia una pianta ipocalorica, l’indivia contiene tantissimi minerali (ferro, potassio e manganese) e soprattutto vitamine idrosolubili quali la vitamina C e B5. Come tanti altri tipi di verdura a foglia, è un ortaggio ricchissimo di folati, preziosi per la sintesi del materiale genetico, la produzione dei globuli rossi e, nelle donne in gravidanza, per la prevenzione di malformazioni neonatali.

Meglio cruda che devitaminizzata

Cuocere l’indivia porterebbe alla perdita delle vitamine idrosolubili di cui è ricca. È bene quindi alternare l'indivia cotta con quella fresca e cruda, utilizzandola per preparare golosi manicaretti come delle barchette di indivia farcite con formaggio caprino e noci!

Croccante fuori, tenera dentro

Ciò che contraddistingue l’indivia belga è la tenerezza delle sue foglie interne. A renderle così candide e tenere è una manovra di forzatura che prevede il trasferimento delle piante dall’orto a una cassetta. Questa deve essere riempita di un compost giovane, ancora in grado di generare calore e permettere alle radici (ben pulite) di sviluppare un nuovo cuore di foglie tenerissime e croccanti. La coltura deve avvenire in un luogo buio e chiuso, irrigando le piante il minimo indispensabile.

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