A tutta ortofrutta

Una parte di consumatori moderni sceglie una dieta vegetale, basata su frutta, verdura e legumi. Cibi che più sono coltivati in modo naturale e meglio è, così da impattare meno sull’ambiente.

C’è chi lo fa per una questione etica, chi per una questione ambientale e chi perché riesce a mantenere con facilità il suo peso ideale: di fatto sono sempre più numerosi gli italiani che seguono una dieta a base di semi, frutta, legumi, tuberi, verdure. Qualcuno, invece, allarga un po’ il menu e include uova, latticini e pesce. Qualcun altro non arriva a escludere del tutto la carne, ma solo di tanto in tanto. Vediamo come si possono classificare le varie scelte.

Benefici ambientali

Un recente studio della Oxford University ha elencato i benefici di una dieta povera di proteine animali. È stato calcolato che se a livello globale si seguisse una dieta vegetariana si ridurrebbero le emissioni inquinanti di gas serra del 63% e del 70% in caso di dieta vegana, mentre seguendo quella moderatamente carnivora si ridurrebbero del 30%. Discorso simile per il consumo idrico, secondo uno studio Unesco, la produzione quotidiana di cibo per una persona che segue una dieta a base di cibi animali richiede circa 15mila litri di acqua, che scende a 4.500 per chi segue una dieta latto-ovo- vegetariana e 1100 per chi segue una dieta vegana.

7,1% la percentuale di vegetariani in Italia secondo il Rapporto Italia 2016 dell’istituto di ricerca Eurispes.

1% il numero di vegani in Italia secondo il Rapporto Italia 2016 dell’istituto di ricerca Eurispes.

I vegetariani non mangiano alimenti che derivano da animali sia terrestri sia marini, quindi carne, pesce, molluschi e crostacei; ammettono alcuni alimenti derivati, come uova, latte, formaggio, miele, burro, panna e yogurt: questa dieta alimentare è detta anche latto-ovo vegetariana. Non tutti i vegetariani rinunciano al pesce.

Il vegano, invece, esclude dalla propria alimentazione la carne, il pesce e qualsiasi cibo di derivazione animale. Per motivi etici non acquista e non usa neanche gli indumenti e gli accessori in pelle e i cosmetici che non sono di origine vegetale.

Il flexitarianesimo è l'alimentazione semivegetariana di chi, di tanto in tanto, mangia anche carne e pesce. Di regole ferree non ce ne sono perché impattare meno sull’ambiente è la ragione principale per cui si sceglie di ridurre il consumo di carne.

All’estremo opposto si collocano i crudisti vegani, che ammettono solo cibi vegetali crudi o non sottoposti a trattamenti termici oltre i 42 °C. È una dieta che si basa per lo più su frutta, verdura, noci e semi, cereali e legumi germogliati. Esistono anche i crudisti non vegani, che ammettono alla loro tavola latticini non pastorizzati, carne e pesce crudi.