I "Birradotti"

Tutti abbiamo sognato almeno una volta di aprire il rubinetto di casa e veder scorrere della birra. E se fosse possibile trasportarla con l’acquedotto e spillarla direttamente nella propria cucina?

Il primo birradotto

Potrà sembrare impossibile, ma nella cittadina di Gelsenkirchen in Germania ci sono andati vicini: con la ristrutturazione dello stadio dello “Schalke 04” è stato creato il primo “birradotto” al mondo! Una rete di 5km che, con il suo sistema di tubi, è in grado di trasportare fino a bordo campo la birra dai pub limitrofi; grazie al “birradotto” i tifosi possono quindi dissetarsi con la loro birra preferita guardando dal vivo la loro squadra del cuore.
La manutenzione dell’impianto è molto meticolosa: il sistema viene controllato e pulito dopo ogni evento, per evitare la perdita o la contaminazione della birra che scorre al suo interno.

Gli altri birradotti

Negli anni successivi sono nati ulteriori birradotti in altri stati.
In Belgio, a Bruges, la birreria De Halve Man ha deciso di creare un sistema di tubature per trasportare la sua birra attraverso il centro storico senza mezzi a motore: per il trasferimento, infatti, venivano utilizzati ogni anno oltre 500 camion che minacciavano la città vecchia con le loro emissioni. Inaugurato nell’estate del 2016, questo sistema lungo 3km è in grado di trasportare 6000 litri di birra all’ora fino alla struttura di imbottigliamento.

Nel 2017 venne costruito un “birradotto” di 7km per la 27esima edizione del Waken Open Air Festival, uno degli eventi più importanti nel mondo Heavy Metal, che ogni anno ospita 75.000 persone. Per motivi ambientali venne creato questo impianto al fine di trasportare i 400 mila litri consumati mediamente durante i 3 giorni di concerto. Holger Hübner, il fondatore del festival, spiega: «in questo modo il terreno non verrà solcato da pesanti camion che trasportano costantemente i fusti di birra». Il sistema, tuttora utilizzato durante il festival, è molto performante e permette di spillare sei birre al secondo.

Questi impianti, nonostante non appartengano più al mondo della fantasia, non sono ancora presenti in Italia, ma chissà… magari tra qualche anno potranno apparire nelle nostre città!