I vini più adatti per i piatti delle feste

Che sia a base di carne o di magro, ecco i consigli per il Natale e per i classici cotechino e lenticchie del Capodanno.

Alla Vigilia piace il pesce

Tradizione vuole che la sera del 24 il pesce regni sovrano sulle tavole degli italiani.

Ogni regione ha i suoi piatti tradizionali, ma tra quelli più comuni spiccano antipasti a base di salmone, pesci affumicati, frutti di mare e crostacei crudi o gratinati.

Il vino che meglio si presta per queste pietanze è uno spumante Metodo Classico non troppo strutturato: la scelta può cadere su uno Champagne Brut, su un Franciacorta Millesimato o su un Cruasé dell’Oltrepo Pavese. Con i primi piatti di mare in bianco sono indicati il Fiano di Avellino, il Pinot Bianco dell’Alto Adige o un Frascati Superiore. I primi più saporiti, come la zuppa di pesce, prediligono bianchi di maggiore struttura, come uno Chardonnay affinato in legno, o i vini rosati dell’Abruzzo e del Salento. Questi vini sono anche in grado di accompagnare secondi piatti, quali pesce al forno, baccalà fritto o capitone, molto presente sulle tavole del Sud Italia.

Il pranzo di Natale

Il giorno di Natale sono più in voga i piatti a base di carne.

Di solito si inizia il pranzo con un primo: nel Nord Italia si prediligono i tortellini in brodo o i ravioli, mentre Centro e Sud mettono in tavola lasagne, paste ripiene o spaghetti al ragù. Ideale per questo tipo di piatti è un rosso di medio corpo, fermo o frizzante, come il Chianti o il Barbera. Il pranzo prosegue con bolliti misti accompagnati da salse e mostarda, arrosti, cappone al forno, cacciagione: con queste preparazioni si può stappare uno dei grandi rossi d’Italia, cioè Barolo, Brunello e Amarone, caratterizzati da tanta struttura e affinamenti importanti.

Il cenone di fine anno

In famiglia o con gli amici, per il cenone dell’ultimo dell’anno, i menu diventano più variegati. C’è chi preferisce piatti a base di pesce, chi predilige la carne e chi lascia spazio alla fantasia, con menu etnici o creativi. Ma l’appuntamento fisso per tutti è con cotechino e lenticchie, da mangiare rigorosamente dopo la mezzanotte. In abbinamento si possono accompagnare le bollicine stappate per il brindisi all’anno nuovo e, in questo caso, vanno meglio i Metodo Classico Rosé a base di pinot nero oppure un buon lambrusco.

Spumanti e passiti con i dolci

Anche per quanto riguarda i dolci delle feste, ogni regione segue la propria tradizione, mettendo in tavola dalla frutta secca a quella candita, per proseguire con panettone, pandoro, panforte toscano, zelten (il tipico dolce altoatesino) o struffoli napoletani. In generale si tratta di dolci molto ricchi, in cui burro, uova, zucchero e spezie la fanno da padrone. Più sono caratterizzati da sapori decisi, più deve essere deciso il vino che li accompagna. I dolci più semplici, come il pandoro, possono essere accompagnati da un Moscato d’Asti, o dal Fior d’Arancio dei Colli Euganei; quelli più ricchi, come il panettone, meglio si abbinano a un recioto di Soave o a un passito siciliano, mentre i dolci con canditi, frutta secca e cioccolato si possono gustare insieme a un Primitivo di Manduria. Intramontabile l’accoppiata biscotti secchi con mandorle e Vin Santo toscano.