Il colore delle bottiglie

Le bottiglie che contengono la nostra amata birra possono assumere dimensioni e forme anche molto differenti, ma per quanto riguarda il colore del vetro, salvo rarissime eccezioni, ci dobbiamo accontentare del verde, del marrone, o del trasparente.


La birra, come ogni prodotto alimentare, è sensibile alla luce. I raggi UV determinano infatti il degrado di alcune componenti del luppolo, in particolare gli isomuloni che tendono a rilasciare sapori e soprattutto odori sgradevoli. Così sgradevoli da creare quelle che sono definite skunky beer ovvero “birre puzzola”, mentre in termini più tecnici si parla di infezione da luce. Per ovviare, o comunque limitare, a questa problematica si possono utilizzare estratti di luppolo al posto dei classici luppoli freschi o in pellet. Si tratta ovviamente di una soluzione molto lontana da una filosofia artigianale di produzione. Molto meglio, per le nostre birre, utilizzare bottiglie scure in grado di fornire una buona protezione alla luce. Ma da quando si utilizza il vetro?


Se il vetro cavo soffiato, basti pensare alla storia di Murano, è vecchio di secoli questi era raro e prezioso e veniva utilizzato quasi esclusivamente per vino, olio, profumi e pochi altri fortunati liquidi. A dire il vero si trattava di contenitori più simili a grandi “cipolle”, ben diversi dalle bottiglie che utilizziamo oggi. Per la birra vi erano invece botti di legno ed anche i bicchieri erano di questo materiale o tuttalpiù in ceramica. Intorno al 1600 in Inghilterra si iniziarono a perfezionare le tecniche di formatura del vetro creando bottiglie sempre più leggere, resistenti e che assumevano via via forme più simili alle attuali. Occorre però arrivare alla metà dell'800, in piena rivoluzione industriale, per veder realizzato un processo sistematico di imbottigliamento della birra. Questo consentì, come già era avvenuto per il vino, un netto prolungamento dei tempi di conservazione e un ulteriore sviluppo per quanto riguarda l'ambito commerciale. Ci volle ancora del tempo per rendersi definitivamente conto che il vetro scuro era la scelta ottimale e così, negli ultimi cento anni tutte le birre, salvo pochissime eccezioni come già preannunciato, sono conservate in bottiglie dalle diverse tonalità di verde o marrone. Già, ma qual è la differenza tra queste sfumature? Dal punto di vista pratico nessuna, dal punto di vista del marketing ogni azienda cerca il colore che più la rappresenti, che meglio si abbini alla storia che si sta costruendo su quella specifica birra. E' comunque preferibile adottare un unico tipo di bottiglia e mantenere lo stesso colore per tutta la gamma di prodotti cosicché il brand sia facilmente riconoscibile anche da questi piccoli ma determinanti dettagli. Alcuni piccoli produttori usano addirittura avvolgere le bottiglie in fogli di carta o alluminio, per permettere una conservazione ancora più lunga. Inoltre, sono apparse sul mercato bottiglie verniciate e decorate nei modi più diversi, arrivando anche all'utilizzo dello sleeve, sottili pellicole in materiale plastico termoretraibile che aderiscono perfettamente alla parte esterna del vetro. Tecnica utilizzata, perlopiù, per edizioni speciali o comunque celebrative, non reperibili continuativamente sul mercato.


Per conservare al meglio la nostra birra il vetro scuro è quindi la soluzione ottimale e il mantenere le bottiglie in un luogo fresco, senza luce e senza cattivi odori non può che garantirci, quando le stapperemo, di trovarla in ottima forma pronta per essere sorseggiata in buona compagnia.