Nel patrimonio artistico, culturale e, soprattutto, naturale dell’Italia non si possono non annoverare gli orti botanici. L’orto botanico è un ambiente naturale ricreato artificialmente che raccoglie una grande varietà di piante categorizzate per scopi scientifici e per l’educazione dei visitatori. Il più famoso è sicuramente quello di Padova: nato nel 1574 è uno dei più vecchi orti universitari con una superficie di 22.000 mq2 e più di 6.000 specie vegetali. Numerose e importanti piante sono state introdotte in Italia grazie all’orto botanico padovano: il giunko biloba, la magnolia, l’acacia, il girasole, la patata.
Un altro importante e antichissimo orto botanico è quello di Pisa risalente al 1543 e fondato dal medico Luca Ghini presso il dipartimento di biologia dell’università. All’interno si possono trovare diverse specie arboree divise per collezione, le più importanti sono senz’altro l’alboreto, con conifere e amentifere, la flora officinale e le piante acquatiche. Sempre in Toscana ci sono altri due noti orti botanici, a Lucca e a Siena. Il primo è stato inaugurato nel 1820 e si caratterizza per la presenza di alcuni alberi esotici come il cedro del Libano, la magnolia e l’abete del Caucaso. Il secondo invece risale alla seconda metà del XVIII secolo ed è stato in seguito ampliato nella seconda metà del 900; all’interno si possono trovare erbe, piante officinale e la più importante collezione di Gimnosperme (piante con semi non protetti da un ovario ma disposti sulle scagne di una pisìgna, come per esempio i pinoli). Un altro giardino botanico degno di nota è quello dell’Università di Genova in cui è presente una grandissima collezione di piante grasse ed esemplari ultracentenari di cipressi e sequoie.
L’orto botanico di Bologna, invece, contiene la maggior collezione di succulente del Nord Italia, in tutto sono 5.000 esemplari, mentre quello di Roma è di gran lunga il più tecnologico grazie all’app botanica per viaggiare tra le piante e scoprire i loro segreti.