Il vino fa bene all'ambiente

La passione per il cibo sano ha contagiato anche il mondo del vino. Viaggio tra le varie proposte eco-friendly del settore enologico.

I consumatori sono sempre più informati e più esigenti.
Cresce l’attenzione riguardo ai prodotti da acquistare e aumentano le vendite di cibi più sani e magari anche più etici. Questa “rivoluzione” del benessere ha coinvolto anche il mondo del vino e oggi si trovano in commercio bottiglie che riportano in etichetta varie diciture: “biologico”, “biodinamico”, “naturale” e “vegano”. Ecco quali sono le principali differenze tra le varie tipologie.

Vini biologici
Rispetto ai vini tradizionali, sono figli di un’agricoltura più rispettosa dell’ambiente, che non prevede l’uso di sostanze chimiche in vigna, quali concimi, erbicidi e pesticidi. Le restrizioni sui prodotti permessi per la loro realizzazione proseguono in cantina e i limiti di solfiti ammessi (tra i responsabili di allergie e mal di testa) sono più bassi di quelli per i vini convenzionali.
I vini certificati biologici possono riportare in etichetta la scritta “vino biologico” e il simbolo dell’agricoltura biologica, una bandiera verde con una foglia bianca formata da 12 stelle.

Vini naturali
Questa definizione è molto generica e non ancora tutelata da leggi di settore. In linea di massima, si tratta di vini prodotti da piccole aziende che seguono tutto il ciclo produttivo, dalla lavorazione delle uve alla realizzazione del vino, perseguendo un basso impatto ambientale e rifiutando l’utilizzo di prodotti chimici. I vini così prodotti sono una genuina espressione dell’annata e del territorio di provenienza. Le principali associazioni di riferimento in Italia sono Triple A e Vinnatur.

Vini biodinamici
I vini biodinamici sono prodotti con uve coltivate secondo un metodo messo a punto negli anni Venti del Novecento dall’austriaco Rudolf Steiner, che si basa su tre principi: preservare la fertilità della terra, rafforzare le piante per renderle più resistenti alle malattie, produrre uve integre ed eccellenti. Tutte le fasi di lavorazione sono scandite dalle fasi lunari e le restrizioni sui prodotti permessi in vigna e in cantina sono più severe rispetto all’agricoltura biologica. La principale certificazione di riferimento è la Demeter.

Vini vegani
Incredibile a dirsi, ma alcune fasi di lavorazione del vino in cantina prevedono l’uso di sostanze di derivazione animale, come l’albumina e la caseina, impiegate normalmente come chiarificanti. Per evitarne l’uso, sono nati i vini vegani, che non ne prevedono l’impiego. Possono essere sia biologici sia convenzionali. Quelli certificati, riportano in etichetta la scritta “vino vegano”.

Lo sapevi che
Alcuni vignaioli
per produrre vini più naturali possibili, che rispettino anche l’ambiente, utilizzano animali per il lavoro in vigna, come cavalli che trascinano gli attrezzi per dissodare il terreno o pecore che brucano l’erba tra i filari.

Rudolf Steiner, il padre della biodinamica, è stato un importante filosofo, pedagogista, scrittore e artista che ha dato contributi nei campi più svariati:
dalle sue teorie, per esempio, sono nate anche le scuole steineriane.

Negli ultimi tre anni è cresciuta in modo esponenziale la domanda di vini italiani biologici nel mondo, soprattutto dai paesi del Nord Europa, particolarmente attenti al consumo etico e responsabile.