Il linguaggio dei gatti

Una piccola guida al linguaggio dei nostri amici felini. Perché a volte non basta un MIAO!

Se i gatti parlassero italiano, cosa direbbero?
Probabilmente che le porte dovrebbero restare aperte, a prescindere che vogliano uscire o no. O magari ci chiederebbero di mantenere costante il livello di cibo nella ciotola.
Non è facile interpretare il loro linguaggio, perché non sono animali da branco e quindi sono molto meno espressivi, per esempio, rispetto ai cani (come ben sappiamo).
Tuttavia possiamo provare a interpretare alcuni dei segnali dei nostri amici baffuti. Abbiamo degli indizi, anche se alcuni sono contraddittori e vanno valutati insieme al contesto.

Orecchie

  • In avanti: vigile, interessato, contento.
  • All’indietro, di lato, piatte: irritabile, arrabbiato o spaventato.

Occhi

  • Pupille dilatate: nervoso o sottomesso. Completamente dilatate: aggressivo… ma possibilmente giocherellone.
  • Palpebre sbattute lentamente (soprattutto se gira la testa rivolgendola altrove): fiducia, il gatto non vi percepisce come una minaccia.

Coda

  • Eretta, pelo piatto: vigile o possibilmente tranquillo.
  • Se la punta è rivolta verso di voi, probabilmente vi sta salutando. È bene ricompensare questo comportamento con una carezza in testa.
  • Se ha il pelo ritto: arrabbiato o spaventato.
  • Tremolante: eccitato.
  • Molto bassa o tra le gambe: insicuro o ansioso.
  • Dondolante: agitato, quanto più si muove più il gatto è nervoso.

Altro

  • Se il gatto si lecca le labbra: escluso il momento subito dopo il pasto, potrebbe indicare nausea o stress.
  • Quando il gatto è stressato occorre dargli un posto in cui nascondersi e sentirsi sicuro, e la possibilità di andare in alto.
  • Se il gatto si butta per terra con la pancia supina: è un saluto che dimostra fiducia, il gatto si sente tranquillo in vostra presenza e ha piacere a starvi vicino. Molti confondono questo atteggiamento con la richiesta di carezze sulla pancia, ma è nella maggior parte dei casi un errore che può portare il gatto a graffiarvi o a mordervi: è come tradire questa fiducia.

Non solo “miao”

Tendenzialmente, tra gatti, gran parte della comunicazione avviene tramite linguaggio del corpo e vie olfattive. Per attirare la nostra attenzione sono costretti a vocalizzare.
È facilmente distinguibile il sibilo di aggressività. Per il resto, i gatti dimostrano un’ampia varietà vocale che è ancora oggetto di studio, in particolare da parte del gruppo di ricerca guidato dall’esperta in fonetica Suzanne Schötz dell’Università di Lund, Svezia. Si stanno analizzando le varietà dei significati e si sta indagando sull’interazione vocale umano-gatto così come su possibili variazioni regionali… Gli accenti dei gatti!
Per quanto riguarda le fusa, sappiate che non indicano solo contentezza, possono anche significare stress e molto altro: ma non vogliamo anticiparvi troppo, a breve ne scriveremo in dettaglio in un articolo dedicato. Restate sintonizzati!

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