La birra diventa carburante

Stiamo per trasformare le pompe di benzina in spine? Non proprio, ma forse siamo sulla strada giusta.

Il più grande colpevole dell’inquinamento e del riscaldamento globale è l’utilizzo dei combustibili fossili.
Parliamo delle risorse solide, liquide o gassose che vengono estratte dal terreno e bruciate per produrre energia elettrica o per i trasporti. Includono carbone, gas naturali e petrolio.
Ogni fase del loro utilizzo rappresenta un problema: l’estrazione, il trasporto, la lavorazione e i suoi scarti, e le emissioni date dalla loro combustione.

I difetti del bioetanolo

Il bioetanolo è considerato un’alternativa sostenibile ai combustibili fossili. Non è altro che l’etanolo (alcol etilico) ottenuto tramite la fermentazione delle biomasse, ovvero di prodotti agricoli ricchi di zucchero come alcuni cereali. In effetti negli Stati Uniti in alcune benzine troviamo anche il 10% di etanolo. Non è però un sostituto ideale: produce meno energia, si mescola facilmente con l’acqua ed è piuttosto corrosivo per i motori.

La soluzione? Il butanolo

Gli studiosi dell’Università di Bristol stanno lavorando a una tecnologia in grado di trasformare questo bioetanolo in butanolo, una molecola che avrebbe tutte le carte in regola per sostituire i combustibili fossili.

Finora il butanolo era una sostanza difficile da ottenere da fonti rinnovabili. La trasformazione da etanolo a butanolo è già possibile in condizioni di laboratorio, ma se vogliamo applicare il procedimento su larga scala dobbiamo considerare che i brodi di fermentazione menzionati prima non presentano queste condizioni di purezza, ma anzi sono costituiti per il 90% da acqua e diverse impurità. Ovvero un composto simile alla birra!

La birra, grande amica dell’umanità dai tempi degli Egizi, è un’ottima base di partenza per studiare questi prodotti alcolici della fermentazione e trovare un metodo applicabile su scala industriale.

A guidare la ricerca è il dottor Duncan Wass, che ha dichiarato di voler mettere a punto la tecnologia entro cinque anni.