Le bollicine del Franciacorta

Uno dei vini più apprezzati per brindare durante le feste: scopriamo il Franciacorta!

Il termine Franciacorta deriva da francae curtes, corti di proprietà della Chiesa che, nel Medioevo, godevano di una speciale esenzione dalle tasse. Si tratta di una regione in provincia di Brescia che gode di particolari condizioni climatiche, grazie alla vicinanza del lago d'Iseo e la ventilazione garantita dalla Valcamonica.
Il vino Franciacorta si produce principalmente con uve Chardonnay, con una parte di Pinot Bianco e, talvolta, Pinot Nero.
La proporzione dei vitigni impiegati andrà a determinare la tipologia del vino.

Franciacorta: Chardonnay e/o Pinot Nero, con un massimo di 50% di Pinot Bianco. Rifermentato in bottiglia per un minimo di 18 mesi. Elaborazione e maturazione durano almeno 25 mesi dalla vendemmia.

Satèn: Chardonnay e Pinot Bianco fino al 50%. La minore pressione in bottiglia, sotto le 5 atm, lo rende particolarmente morbido al gusto, con un perlage finissimo e persistente. È il più versatile negli abbinamenti, perfetto sia per l'aperitivo che per il pasto.

Rosé: Pinot Nero per almeno il 35%, Chardonnay, Pinot Bianco fino al 50%. Le uve di Pinot Nero fermentano a contatto con la buccia fino a conferire al vino la tonalità desiderata. Presenta un corpo e un vigore particolari.

Millesimato: preparato con almeno l'85% di uve provenienti da un'unica annata. Può entrare in commercio solo dopo 37 mesi dalla vendemmia. Le sue caratteristiche organolettiche sono fortemente condizionate dall'annata di produzione.

Riserva: Millesimati dalla particolare eccellenza qualitativa. Deve riposare almeno 5 anni prima di essere messo in commercio.

Come si fa

  1. L'uva viene raccolta tra metà Agosto e inizio Settembre: da una soffice pressatura dei grappoli interi si ottiene il "mosto fiore", che viene lasciato fermentare almeno fino a primavera.

  2. I vini di diverse annate e varietà vengono quindi mescolati, creando il cuvée, e imbottigliati con l'aggiunta di sciroppi zuccherini e lieviti attivi. Grazie a questi può avere inizio la seconda fermentazione, direttamente in bottiglia. È in questa fase, detta "tiraggio" che si creano le nostre amate "bollicine": la bottiglia viene lasciata in posizione orizzontale, sigillata con un tappo metallico. I lieviti trasformano gli zuccheri in alcool etilico e anidride carbonica, che fa aumentare gradualmente la pressione interna.

  3. Dopo un periodi di tempo che va dai 18 mesi per il Franciacorta ai 60 per il Franciacorta Riserva, inizia il "rémuage": la bottiglia viene gradualmente inclinata e girata di 360° nel giro di 8 giorni, per far defluire verso il tappo il deposito di lieviti. Il collo viene raffreddato per congelare il sedimento, che viene espulso grazie alla pressione alla rimozione del tappo. Questo procedimento si chiama "sboccatura" o "degorgement".

  4. È il momento del "rabbocco": alla miscela nella bottiglia è aggiunto lo "sciroppo di dosaggio", formato da vino base Franciacorta e zucchero. La quantità di quest'ultimo andrà a determinare la tipologia di gusto del prodotto finale.

  5. La bottiglia viene definitivamente chiusa con il tappo di sughero "a fungo" e la gabbietta metallica. Le bottiglie idonee riceveranno poi il contrassegno di Stato Italiano, a certificarne la denominazione DOCG del Franciacorta.

Per valorizzare le sfumature del Franciacorta, servilo ad una temperatura tra gli 8 e i 10°C.